Day: febbraio 12, 2014

Electrolux & FIAT: aziende che fuggono, ancora | The Fielder


Chiusi i cancelli

Chiusi i cancelli

da “The Fielder” di  Pubblicato il 5 Febbraio 2014

Le cronache economiche della settimana scorsa sono state segnate da due fatti principali: il caso Electrolux e la nascita della multinazionale Fiat Chrysler Automobiles (FCA). Di primo acchito, le due vicende non sembrerebbero cosí dirompenti: una parrebbe la solita pretesa di ridimensionare il costo del lavoro, e l’altra la pluriannunciata internazionalizzazione del gruppo FIAT all’indomani dell’acquisizione completa di Chrysler — ma non è cosí. Le due notizie s’inseriscono in uno scenario, quello italiano, che da tempo sta vedendo la moría di piccole e medie imprese e la fuga di coloro, aziende e professionisti, che hanno l’occasione di rifugiarsi all’estero. Già ne avevamo parlato qualche mese fa, raccontando di quelle aziende che, approfittando della pausa estiva, avevano chiuso gli stabilimenti italiani per trasferirli all’estero; ma questi due casi permettono d’analizzare al meglio i veri punti deboli del sistema-Italia.

Iniziamo da Electrolux. Electrolux è una multinazionale svedese ch’è stata il piú grande produttore al mondo d’elettrodomestici per la casa e per uso professionale, ma che con gli anni ha visto il proprio primato sfumare, sia per la crescita della prima concorrente, Whirlpool, sia per la costante quota di mercato erosa dai competitor asiatici, Samsung e LG in primis, che, forti d’una maggior competitività nei costi di produzione, hanno potuto immettere sui mercati prodotti d’alta gamma a prezzi concorrenziali. In Italia, essa è presente con cinque stabilimenti, ereditati dalle aziende assorbite col tempo (come la REX o la Zoppas) e situati nei Comuni di Solaro, Pordenone, Porcia, Forlí e Susegana.Il calo dei profitti registrato negli ultimi anni ha portato la dirigenza a dover attuare un nuovo piano industriale, vòlto all’aumento della produttività e al contenimento dei costi. Cosí, Electrolux ha annunciato la chiusura degli stabilimenti in Australia e una profonda riorganizzazione della propria presenza in Italia. È stata prevista la chiusura della sede di Porcia, e sono state avanzate delle proposte shock per la riduzione strutturale del costo del personale: sospensione degli effetti della contrattazione di secondo livello, che vale circa 130 euro al mese sugli attuali stipendi medi da 1.350, e taglio dell’80% dei 2.700 euro di premio aziendale, coll’aggiunta della riduzione dell’orario a 6 ore. (altro…)

Prospettive per un 2014 ancora difficile


Questo articolo di Alessandro Braida dimostra, ancora una volta, quanto BACKtoWORK24 possa essere utile per la piccola e media impresa, che ha le strade d’accesso al credito “tradizionale” sbarrate e normalmente sono aziende poco strutturate. BACKtoWORK24 mette assieme PMI, managerialità e finanziamenti.

Alessandro Braida

Di seguito il mio contributo per “Realtà Industriale”, mensile ufficiale di Confindustria Udine, di Febbraio 2013.

“La Banca mondiale, nel rapporto sulle prospettive economiche globali pubblicato a gennaio, ha rivisto al rialzo la previsione di crescita del Pil per il 2014, portandola da +3% a +3,2%, e ha previsto che l’economia mondiale persisterà nel rafforzarsi anche nel 2015 e nel 2016, con un incremento del prodotto rispettivamente pari a +3,4% e +3,5%. Relativamente all’area euro, l’istituto di Washington, dopo la contrazione degli ultimi due anni, ha stimato una crescita dell’1,1% quest’anno e dell’1,4% e dell’1,5% rispettivamente nel 2015 e 2016. Prospettive sostanzialmente ottimistiche arrivano anche dagli Stati Uniti, dove il Pil è stato stimato a +2,8% quest’anno e a +2,9% e +3% nel 2015 e nel 2016; proprio il Presidente Obama ha recentemente dichiarato che il 2014 «potrà essere un anno di svolta per gli Stati Uniti».
Un monito…

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